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Questo simpatico autore propone a suo parere, ma anche il mio, il tempo come malessere del nostro tempo, l’uomo moderno è ammalato di tempo, in pratica non è ha mai.
La frase più comune è non ho tempo e non tanto non ho soldi. La maggiore sfida del nostro secolo, secondo l’autore ed io concordo, sarà la reale capacità di saper gestire la nostra più preziosa risorsa, che parte di per sé come tremendamente limitata.
L’autore spiega come anche lui ne sia stato vittima e come ne sia venuto ad una soluzione che per la sua vita ha dato successo.
Il punto è sempre quello, non esiste un modo per vivere bene il proprio tempo uguale per tutti e che vada bene sempre, diventa non solo una filosofia, ma quanto una metodologia, con tecniche, strumenti e processi, oltre che a spirito di osservazione, sensibilità e colpo d’occhio, ma soprattutto occorre rispondere sempre alle solite domande: Chi siamo? Cosa stiamo cercando? Quali sono le nostre priorità?
Tutto molto semplice ma da come vanno le cose in giro per le famiglie e per le organizzazioni non sembra che sia poi né così semplice né così chiaro a tutti.
Testo ancor’oggi molto valido ed attuale, dato che per imparare/insegnare ci vuole tempo.
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