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René Descartes (La Haye, Turenna 1596 - Stoccolma 1650), noto anche col nome italianizzato di Cartesio, filosofo, scienziato e matematico francese, considerato il fondatore della filosofia moderna. La sua attenzione era rivolta ai problemi filosofici e matematici ai quali avrebbe dedicato tutta la vita. Cartesio compose tre trattati importanti, la Diottrica, le Meteore e la Geometria, pubblicati nel 1637 e introdotti dal Discorso sul metodo, che compendiava la sua filosofia.
FILOSOFIA - Cartesio tentò di applicare alla filosofia il metodo deduttivo della matematica. Rifiutando il metodo della scolastica, fondato sul principio di autorità e sulla persuasività della tradizione, Cartesio affermò che, nella ricerca della via che conduce alla conoscenza, avrebbe accolto come vere soltanto le proposizioni chiare e distinte, dotate di un'evidenza pari a quella posseduta dalle dimostrazioni matematiche e geometriche. Decise dunque di non considerare vero nulla prima di esserne assolutamente certo e individuò un metodo per scoprire verità assolutamente certe nella pratica dello scetticismo: cercò di dubitare di tutto ciò che riteneva vero e di investigare sulla possibilità del dubbio.
Praticando questo "metodo del dubbio", egli constatò di poter dubitare di tutto, tranne che della propria esistenza: poichè all'atto stesso del pensare occorreva un soggetto pensante, egli stesso doveva esistere per poter pensare. Cartesio espresse questa conclusione nel famoso motto: "Cogito, ergo sum" ("Penso, dunque sono"). Partendo dal principio che il pensiero può dimostrare autonomamente la propria esistenza, concluse che la caratteristica essenziale del soggetto fosse il pensiero. SCIENZA - Cartesio elaborò complessi modelli meccanicistici per la spiegazione di numerosi fenomeni fisici, ed accolse la teoria di Copernico. MATEMATICA - Cartesio contribuì notevolmente alle ricerche matematiche elaborando le basi concettuali della geometria analitica. Perché Cartesio in questa esposizione di una meta-metodologia su apprendimento e conoscenza? Perché questo studioso non ha mai potuto neanche immaginare quanto fosse stato determinante il suo pensiero nei secoli a venire e di come l’esasperazione di certi lati delle sue teorie, mi riferisco proprio al "metodo del dubbio", sia andato a minare la fattibilità di altri modi di operare. Questo significa che i secoli hanno dimostrato che anche questo pensiero se pur valido, abbia bisogno di un contesto e di regole, perché altrimenti si finisce per dubitare del dubbio.
Ad oggi in parte lo strascico di questo atteggiamento, nato per porre ordine, sta producendo grandi effetti di stagnazione non solo economica.
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