Infatti fra le figure dell'editore e del giornalista c'è sempre molta differenza e confronto in entrambe le direzioni. Più che rivolgermi ed interessarmi di giornalismo, amo pensare alla particolare figura del pubblicista (cui ancora non so dare risposta di sincero interesse, forse per la titubanza nel nostro paese di tutto il settore professionale) ed ancor di più all'urban journalism (giornalismo urbano). Fenomano alquanto atipico di libertà espressiva fuori dagli schemi. E' inutile e banale riferirsi alla contaminazione di internet su questo tipo di tendenza anche nel nostro paese. Dopo gli studi universitari devo dire che se da una parte comprendo alcune agistazioni della categoria giornalistica, sempre più faccio molta fatica ad apprezzare la professionalità della maggior parte dei giornalisti che nelle nostre testate ci "informano o comunicano" non solo su argomentazioni scientifiche e di tendenza (e-Learning e Knowledge Management), ma anche su fatti di ordinaria e straordinaria valenza giornalistica. Faccio sempre più fatica ad apprezzare lo stile e la giustificazione di molte mancanze non solo di tipo deontologico ma addirittura normativo. Raccolgo di seguito le relazioni su questo fronte sviluppate nel tempo.
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