La dimensione tecnologica non è ad oggi un fattore da sottovalutare, ne tanto meno da strumentalizzare.

Sempre più il fattore tecnologico sta diventando decisivo ed allo stesso tempo insostituibile.

Questo al contrario non deve accreditare la gestione di uno sconveniente rapporto con tutto l'ambito tecnologico e soprattutto del suo impatto organizzativo ed umano.

Sempre più ad oggi si manifestano interpretazioni di questo fattore competitivo di tipo tecnocentristico. Ovvero, pensare di poter enfatizzare la sua reale importanza trasformando la sua finalità da strumentale ad essenziale.

Pensare di poter far girare il mondo attorno ad un computer, fa ritornare indietro il tempo della storia agli anni '70, quando iniziava l'avventura della cibernetica e dell'Intelligenza Artificiale.

La mia posizione al riguardo si sforza ad essere convenientemente bilanciata: valorizzazione degli aspetti tecnologici, conoscendone ogni tipologia ed ogni aspetto strategico, valorizzazione del fattore umano, sviluppandone il vero baricentro della nostra esistenza.

Confondere un mezzo con un fine, pensare in altre parole che il fattore tecnologico sia il solo ed unico vero interesse dei nostri sforzi e fini, a mio parere, è come confondere il taxi con il taxista.

E' vero che è il taxi il reale nostro mezzo di trasporto, quindi a lui vanno tutto il nostro interesse; ma è anche vero che é il taxista, con la sua abilità e conoscenza, a farci raggiungere la nostra meta.